LA "CHAIN OF TRUST" A GARANZIA DELL’AFFIDABILITÀ DEL PROPRIO DOMINIO
I certificati SSL e il protocollo DNSSEC sono elementi di fondamentale importanza per garantire sicurezza e rassicurare i clienti sull’affidabilità del proprio nome a dominio e dei servizi ad esso associati. Pur essendo due standard per la sicurezza online operano in modo diverso.
Segui il nostro corso per scoprire come agiscono nella protezione di un sito sul web, i vantaggi del loro impiego e gli impatti negativi in loro assenza in termini di mancata sicurezza, sanzioni e score reputazionali del sito web.
Argomenti del corso
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Il programma Business Partner di Register.it si rivolge ad agenzie e professionisti del web in tutta Italia: consulenti IT, web agency, software house, web developer e designer, agenzie di comunicazione e web marketing.
Ogni corso online viene organizzato e preparato da un gruppo di esperti del settore. Professionisti del web interni all’azienda e specialisti esterni collaborano per offrire i migliori spunti e i materiali più utili sul tema affrontato.
Alessio Rossi - Security & Compliance manager
Sviluppo, implementazione e mantenimento di politiche e programmi di gestione della compliance e della sicurezza aziendale in Register.it.
Il protocollo HTTPS deve essere implementato in tutte le pagine del dominio perché serve per garantire che tutto il traffico del dominio è cifrato. Non c’è un principio di selezione delle pagine, occorre inserirlo in tutte le pagine pubblicate.
L’errore Mixed-content si ha quando all’interno di un sito web e dei suoi sottodomini si hanno pagine in https, quindi protette dal certificato SSL e pagine in http. A livello SEO Google penalizza questo genere di siti. La parziale sicurezza del sito web è evidente anche nel browser in cui sarà presente un lucchetto con un’icona di “attenzione”. Conviene quindi implementare il protocollo HTTPS in tutte le pagine del sito.
Si ma, per evitare problemi di risoluzione del dominio, prima di iniziare la procedura di trasferimento occorre disabilitare il DNSSEC per poi riconfigurarlo sul nuovo provider (se lo fornisce)